INFORMAZIONI SUI DSA

DOMANDE E RISPOSTE - APPROFONDIMENTI

Studio ODIPA - Obiettivo Diagnosi e Intervento per l'Apprendimento


1 - COSA SI INTENDE PER DIAGNOSI E CERTIFICAZIONE DI DSA?

Il Documento: "I DSA e gli altri BES - Indicazioni per la pratica professionale" recepito dal Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi (CNOP) nella seduta del 26 Febbraio 2016, con deliberazione n. 10/16 riporta alcune importanti specificazioni in merito alla diagnosi e certificazione di un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA).

Con il termine valutazione facciamo riferimento al processo mediante il quale si identifica il profilo di funzionamento cognitivo, sociale e psicologico di un individuo, con il termine diagnosi facciamo riferimento ad un processo mediante il quale si identifica una difficoltà o un disturbo, dandogli un nome ("etichetta diagnostica"). Secondo il PARCC del 2011 la classificazione diagnostica: "consiste in una valutazione guidata dalla ricerca dei criteri che portano all'identificazione dei Disturbi e alla loro collocazione nell'ambito di un sistema nosografico - nel caso dei DSA questi sistemi sono costituiti dal DSM e dall'ICD". La diagnosi clinica in Italia è permessa solo ai medici e agli psicologi (L. 56/89).

Con il termine certificazione si fa riferimento ad una attestazione rilasciata da "specialisti o strutture accreditate" (Legge n. 170/2010) che soddisfino un insieme di criteri condivisi e stabiliti a livello nazionale; nel caso dei DSA, i criteri per la diagnosi sono indicati dalla Consensus Conference dell'Istituto Superiore di Sanità (2010) e nel PARCC del 2011.

Chi può rilasciare la certificazione di DSA?

Nell'Accordo sancito in Conferenza Stato - Regioni del 25 luglio del 2012 si fa riferimento a "servizi pubblici e soggetti accreditati" (art.1 c.1), ma nel caso in cui i tempi fossero troppo lunghi o mancassero tali strutture, le Regioni possono accreditare equipe o strutture private (art.1 c.4), composti da figure multidisciplinari: "neuropsichiatri infantili, psicologi e logopedisti, eventualmente integrati da altri professionisti sanitari e modulabile a seconda delle fasce di età" (art.2 c.1).

Dunque lo psicologo può fare diagnosi di DSA?

SI. Di seguito riportiamo alcuni passaggi del documento del CNOP: "I DSA e gli altri BES- Indicazioni per la pratica professionale" (2016):

I DSA e gli altri BES - Indicazioni per la pratica professionaleI DSA e gli altri BES - Indicazioni per la pratica professionale

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2 - PER I DSA E’ PREVISTA A SCUOLA LA FIGURA DELL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO?

No. L’insegnante di sostegno è prevista solo per le situazioni di minorazione fisica e/o sensoriale e/o psichica tali da costituire una disabilità, come regolamenta la Legge n.104 del 5 Febbraio 1992 per cui in questi casi sono garantite attività di sostegno mediante l’assegnazione di docenti specializzati. Per le persone con DSA (che per definizione non hanno una disabilità intellettiva, in quanto la loro intelligenza è nella norma) sono invece previste misure alternative di supporto, strumenti compensativi e misure dispensative, valutazioni ad hoc, personalizzazione del piano di studi, descritte nella Legge n. 170 dell’8 Ottobre 2010, che regolamenta e tutela il diritto allo studio di alunni e studenti con DSA, in cui è riconosciuto loro il diritto di:

"fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione"; ricevere "una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate; l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere; adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all’università nonché gli esami universitari"

(Art. 5 -Misure educative e didattiche di supporto-Legge n. 170, 2010).

Come esplicitato dal documento "I DSA e gli altri BES: Indicazioni per la pratica professionale", Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, 2016: "E' possibile che ad alcuni alunni con DSA sia stato assegnato l'insegnante di sostegno sulla classe, in virtù della comorbidità (compresenza) con altri disturbi e di un quadro funzionale particolarmente grave che ha comportato una certificazione ai sensi della Legge n. 104/1992".

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3 - CHE COSA SI INTENDE PER MISURE DISPENSATIVE E STRUMENTI COMPENSATIVI?

Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria (Linee Guida DSA, 12 Luglio 2011). E’ utile distinguere strumenti compensativi specifici (che vicariano o ausiliano in modo diretto e specifico una delle abilità, lettura – ortografia – grafia –numero – calcolo; ad es. sintesi vocale, calcolatrice, correttore ortografico, lettore esterno, penne con impugnatura speciale, …) e strumenti compensativi non specifici o funzionali (ad es. della memoria procedurale o di altre abilità quali la tavola pitagorica, promemoria dei verbi, sequenza di giorni, di mesi, ecc., quaderni speciali, testi con carattere più leggibile) (Raccomandazioni cliniche sui DSA, P.A.R.C.C., 2011).

Quando gli strumenti compensativi non sono sufficienti per permettere l’autonomia e risultati scolastici compatibili con le potenzialità di apprendimento è necessario introdurre anche le misure dispensative, ovvero accorgimenti didattici che tengano conto delle caratteristiche peculiari dei soggetti con DSA (ad es. sostituzione delle verifiche scritte con verifiche orali, la valutazione del contenuto e non della correttezza ortografica nelle produzioni scritte, dispensa dalla lettura ad alta voce e scrittura veloce sotto dettatura, programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte; interrogazioni programmate, ecc.).

Secondo le Raccomandazioni cliniche sui DSA (P.A.R.C.C., 2011) gli strumenti compensativi e le misure dispensative sono indicate quando:

  • vi è una limitazione importante dell’autonomia rispetto alle esigenze personali e le richieste ambientali, in particolare quelle scolastiche, ad es. nelle verifiche che richiedono molta lettura e scrittura e nello studio e produzione di testi in caso di dislessia, disortografia o disgrafia; quando vi è una compromissione importante nelle abilità numeriche e/o di calcolo, che ne limitano l’utilizzo in compiti logico/matematici più complessi;
  • non sono sufficienti semplici adattamenti didattici, ad es. fornire più tempo per le verifiche scritte;
  • c’è la possibilità di un training di formazione personalizzata all’uso in autonomia possibilmente esteso anche ai familiari;
  • quando c’è accordo con l’utente e i familiari per l’uso a domicilio e gli insegnanti e l’utente per l’uso in classe;
  • quando questo utilizzo non viene percepito come stigma da parte dell’utente.

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4 - STRUMENTI COMPENSATIVI: DOVE TROVARLI?

Da ciò che abbiamo detto, la Legge n. 170/2010 sui DSA introduce il diritto per tutti gli studenti e alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento di utilizzare strumenti che consentono una compensazione della lettura, scrittura e del calcolo, a seconda del tipo di disturbo presente.

Questi strumenti danno pertanto la possibilità a chiunque li utilizzi di leggere, scrivere, fare i calcoli in autonomia senza dover dipendere da un'altra persona che lo fa al nostro posto.

Ad esempio, ciò che è estremamente difficile per un dislessico, ovvero leggere un testo rapidamente, in modo automatico e senza fare errori, diventa possibile grazie alla "sintesi vocale", un lettore digitale che trasforma in audio un testo scritto.

 

Lo sviluppo della tecnologia ha differenziato e perfezionato diversi programmi, rendendoli sempre più funzionali per le diverse fasce di età. Alcuni di questi sono gratuiti, altri a pagamento.

L'obiettivo rilevante di questa grande rivoluzione digitale è quello di rispondere a un bisogno importante, che non ha limiti di età e interessa tutti, dai bambini, agli adulti: l'essere liberi, l'essere autonomi, l'essere indipendenti nel poter apprendere qualsiasi contenuto si desidera apprendere.

 

Strumenti compensativi gratuiti

#1 - Tra le funzioni di Read&Write gratuite troviamo la sintesi vocale di GOOGLE che permette di trasformare i testi di Documenti Google e pagine web in parlato. Estensione Read&Write per Chrome, al link: https://goo.gl/4jhUpL.

#2 - LEGGIxME è un progetto di software gratuito per compensare la lettura con la sintesi vocale, al link: https://sites.google.com/site/leggixme/.

#3 - BALABOLKA: il programma consente la lettura di testi. Per utilizzarlo è necessario selezionare il testo e incollarlo nella schermata del programma. A questo punto basta solo mettere il puntatore all'inizio del testo e premere il pulsante PLAY. Al link: http://balabolka-portable.it.uptodown.com/.

#5 - CLIPCLAXON: il programma non ha un proprio pulsante per avviare la lettura, ma una volta attivato ClipClaxon basta selezionare il testo con il mouse e usare i tasti Ctrl+C o usare il comando “COPIA”. Il software non dispone di una sintesi vocale, quindi, è necessario scaricare una voce. Al link: https://sites.google.com/site/clipclaxon/download-1

Abbiamo poi la possibilità di consultare biblioteche digitali, dove è possibile ascoltare libri letti da lettori registrati, distibuiti poi su CD o su file MP3.

#1 - LIBRO PARLATO LIONS: è un servizio completamente gratuito che consente agli studenti dislessici, ad iscrizione avvenuta, di scaricare i libri in formato MP3. Ultimata la procedura di iscrizione è possibile scaricare gli audiolibri direttamente dalla sezione “Audioteca” del sito. Al link: http://www.libroparlatolions.it/download_catalogo.php.

#2 - LIBROAUDIO: sito che contiene una raccolta di audiolibri gratuiti. Al link: http://www.libroaudio.it/.

#3 - AUDIOTECA LIBER LIBER: sito che contiene una raccolta di audiolibri gratuiti. Al link: http://www.liberliber.it/online/opere/audiolibri/.

 

Compensare con le mappe concettuali

#1 - CMAP TOOLS: CmapTools è un programma che crea mappe concettuali con pochi click. L'interfaccia è in inglese, ma è intuitivo da utilizzare. Si scarica gratuitamente dal sito del produttore http://cmap.ihmc.us/download/ Esiste il manuale di utilizzo in lingua italiana scaricabile al link: http://www.2wmaps.com/GuidaCmapTools/.

 

Strumenti compensativi a pagamento

#1 - Software compensativi Cooperativa Anastasis suddivisi per fasce di età e utilizzo, al link: http://www.anastasis.it/dislessia-e-dsa/strumenti-compensativi.

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5 - CHE COSA E’ IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)?

Il Piano Didattico Personalizzato - PDP (Modelli di Piano Didattico Personalizzato PDP-Miur), è un documento che prevede la personalizzazione del percorso didattico per alunni e studenti con diagnosi di DSA (come prevista dal DM 12 luglio 2011e dalle Linee Guida sui DSA), redatto dalla scuola, in collaborazione, con la famiglia e, quando possibile, lo specialista di riferimento.

Nel PDP sono stabiliti gli strumenti compensativi e le misure dispensative appropriate per ogni materia, le strategie metodologiche e didattiche utilizzabili, i criteri e le modalità di verifica e di valutazione, eventuali modifiche all’interno degli obiettivi per il conseguimento delle competenze fondamentali dell’alunno/studente con DSA, con l’obiettivo di assicurare il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo e garantire una pari opportunità di apprendimento.

La redazione del documento è di competenza della scuola, prevede degli incontri di confronto tra docenti, famiglia e clinici (se invitati e autorizzati a partecipare) nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze. La presenza del clinico durante la stesura del PDP non è obbligatoria, ma può essere richiesta dalla famiglia o dalla scuola, previa autorizzazione della famiglia stessa.

Il PDP può essere redatto dalla scuola anche in caso di alunni con BES -Bisogno Educativo Speciale.

 

Passaggi importanti

La famiglia, a seguito del percorso di valutazione psicodiagnostico effettuato, deve consegnare la certificazione della diagnosi di DSA alla scuola (Dirigente Scolastico o Segreteria), chiedendo che venga protocollata. Successivamente, entro il primo trimestre dell'anno scolastico di riferimento (o se la diagnosi perviene in corso d'anno, entro il 31 marzo per gli anni terminali di ciascun ciclo scolastico) la scuola può predisporre degli incontri per la stesura del Piano Didattico Personalizzato, coinvolgendo la famiglia dello studente. Il documento, redatto in duplice copia, deve essere infine firmato dal Dirigente scolastico, il team docenti, e la famiglia. Quest'ultima riceverà una copia firmata del PDP.

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6 - COSA DEVE CONTENERE UN PDP?

Secondo le "Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento" -12 Luglio 2011 il documento deve contenere le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo:

  • dati anagrafici dell’alunno;
  • tipologia di disturbo;
  • attività didattiche individualizzate;
  • attività didattiche personalizzate;
  • strumenti compensativi utilizzati;
  • misure dispensative adottate;
  • forme di verifica e valutazione personalizzate".

Per ciascuna materia vanno pertanto individuati obiettivi e contenuti da acquisire nel corso dell'anno scolastico, tenendo conto dei tempi di elaborazione, produzione, comprensione delle consegne da parte dell'alunno. Inoltre le attività di studio, di verifica e di valutazione dovranno essere calibrate in base alle reali capacità e potenzialità dello studente. Tra le misure previste è possibile ridurre la quantità di compiti; in fase di verifica concedere l'uso di mappe concettuali, immagini, schemi, ecc..; organizzare interrogazioni e verifiche programmate, consentire tempi più lunghi per le prove scritte, elaborare i testi della verifiche scritte in formato digitale; ridurre o selezionare la quantità di esercizi nelle verifiche scritte; compensare le prove scritte non sufficienti con verifiche orali.

Nelle modalità di valutazione, è possibile tenere conto del contenuto e non della forma, valutare e conoscenze e non le carenze dell'alunno, e così via. 

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Linee guida diritto allo studio di studenti e alunni con DSA 239.40 KB 129 downloads

Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi...

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7 - Il PDP VA AGGIORNATO?

"L'art. 5 "Misure educative e didattiche di supporto" comma 3 della Legge n. 170/2010, esplicita che tutti gli interventi didattici individualizzati e personalizzati devono essere documentati e sottoposti periodicamente a monitoraggio per valutarne l'efficacia e verificare il raggiungimento degli obiettivi. E' opportuno che il PDP venga verificato dal team docenti due o più volte l'anno (per esempio in sede di scrutini) e modificato ogni qualvolta sia segnalato un cambiamento nei bisogni e/o nella difficoltà dell'alunno" (I DSA e gli altri BES: Indicazioni per la pratica professionale, Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, 2016).

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8 - COSA SUCCEDE SE I GENITORI SI RIFIUTANO DI FIRMARE IL PDP?

Come esplicitato dalla normativa di riferimento e dal documento "I DSA e gli altri BES: Indicazioni per la pratica professionale", Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, 2016: "Se la famiglia si rifiuta di firmare il PDP del figlio la scuola può decidere di non adottare le misure dispensative e gli strumenti compensativi previsti dalla Legge. L'eventuale non condivisione da parte dei genitori della stesura del PDP non esime i docenti dal farsi carico delle difficoltà dell'alunno e dall'attivare un percorso personalizzato non formalizzato, che rientra in una normale azione didattica e non richiede l'acquisizione di un'autorizzazione ufficiale da parte della famiglia".

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9 - COME FA LA FAMIGLIA A VERIFICARE SE QUANTO SCRITTO NEL PDP E’ APPLICATO IN CLASSE?

Secondo la Legge sulla trasparenza n. 241/90, la famiglia può richiedere copia e/o visione di tutti gli atti amministrativi scolastici. In questo modo è possibile visionare verifiche e compiti in classe: è sufficiente che la famiglia inoltri una motivata richiesta scritta e la scuola è obbligata a far vedere e/o far avere copie dei documenti richiesti, compresi i verbali di classe e interclasse, nelle parti in cui riguardano il figlio.

Le Linee Guida per i DSA (allegate al D.M. 5669 del 12 Luglio 2011) prevedono, inoltre, che la scuola curi di "predisporre incontri con le famiglie coinvolte a cadenza mensile o bimestrale, a seconda delle opportunità e delle singole situazioni in esame, affinchè l'operato dei docenti risulti conosciuto, condiviso, e ove necessario, coordinato con l'azione educativa della famiglia stessa" (I DSA e gli altri BES: Indicazioni per la pratica professionale, Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, 2016)

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10 - CHIARIMENTI SUL PDP DA PARTE DEL MIUR

Alcuni chiarimenti da parte dei rappresentanti del Ministero, dell'Università e della Ricerca (MIUR) alle domande poste dalle Associazioni: Relessica, Beautiful Mind, DI.RE FA.RE., Orto del sapere e S.O.S. Dislessia Alta Val di Cecina. (Testo di seguito tratto da Associazione Italiana Dislessia).

#1 -Gli studenti dsa hanno diritto ad usare gli strumenti previsti nel vecchio pdp fino alla redazione del nuovo PDP, nei test d’ingresso e nelle prove scritte e orali?

Gli strumenti compensativi e le misure dispensative sono generalmente già elencati nella certificazione. In attesa della formalizzazione del Piano Didattico Personalizzato (PDP) vanno attuate preventivamente le misure indicate nella certificazione; gli eventuali voti negativi ottenuti senza gli strumenti compensativi e le misure dispensative vanno riconsiderati alla luce del PDP e non possono assolutamente fare media. I test di ingresso essendo tali non dovrebbero a priori fare media.

#2 - Il PDP può essere consegnato in visione alla famiglia prima della firma, perché sia letto con attenzione ed eventualmente sottoposto agli specialisti che seguono lo studente?

Certamente copia del PDP può essere consegnato alla famiglia che ne faccia richiesta prima di firmarlo, per studiarlo e/o sottoporlo agli specialisti di fiducia.

#3 - È possibile la redazione di un pdp per ragazzi con bisogni educativi speciali? È a discrezione del consiglio di classe o la famiglia ne può fare richiesta?

Il consiglio di classe è sovrano nel decidere se fare o meno un PDP per alunni con bisogni educativi speciali che non ricadano sotto l’ombrello della legge 104/1992 o della legge 170/2010. Se poi la famiglia non lo vuole, deve motivare per iscritto il diniego alla firma. Viceversa, anche la famiglia può chiedere al consiglio di classe che sia adottato un PDP e nel caso il consiglio di classe fosse contrario, deve verbalizzarne il motivo.

#4 - Riguardo la valutazione: un voto positivo può “cancellarne” uno negativo sul medesimo argomento o gli insegnanti sono costretti a fare la media con entrambi i voti?

Gli alunni che hanno diritto alla compensazione orale delle prove scritte con prove orali compensano appunto le prove scritte e quindi se la prova orale è buona non ha senso che il voto finale sia una media… quantomeno dovrebbe esser una media pesata con peso preponderante sulla prova orale.

Di seguito due video per approfondire sul Piano Didattico Personalizzato.

11 - QUALE E’ LA NORMATIVA VIGENTE SUI DSA?

La Legge n. 170 dell’8 Ottobre 2010: "Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico", con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale nr. 244 del 18 Ottobre 2010, riconosce e definisce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) (Art. 1).Tra gli aspetti rilevanti evidenziati dalla Legge vi sono:

l’importanza di attivare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione dell’alunno/studente con DSA e assicurare loro eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale (Art. 2);

la rilevanza di effettuare una diagnosi precoce che può essere erogata nell'ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio Sanitario Nazionale e, qualora non sia possibile da questi ultimi, da specialisti o strutture accreditate (Art. 3);

la formazione del personale docente e dirigenziale delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia per individuare precocemente i segnali e applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate (Art. 4);

la tutela del diritto all’istruzione di alunni e studenti con DSA, promuovendone il successo scolastico, attraverso l’introduzione di misure educative e didattiche di supporto, con forme di verifica e di valutazione personalizzate, adeguate alle necessità formative dell’alunno (Art. 5);

il diritto dei familiari fino al primo grado di studenti del primo ciclo dell'istruzione con DSA di usufruire di orari di lavoro flessibili (Art. 6).

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Legge n.170, 8 Ottobre 2010: "Nuove norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento in ambito scolastico"  26.86 KB 122 downloads

Legge n.170, 8 Ottobre 2010: "Nuove norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento...

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12 - IN CASO DI DSA, COSA E’ PREVISTO PER GLI ESAMI DI STATO?

In sede di Esame di stato, per gli studenti con DSA:

  • E’ possibile utilizzare tutti gli strumenti compensativi previsti dalla documentazione e inseriti nel Piano Didattico Personalizzato (PDP).
  • E’ possibile usufruire di dispositivi per l’ascolto dei testi della prova registrati in formato “mp3”.
  • E’ possibile individuare da parte della commissione un proprio componente che possa leggere i testi delle prove scritte, per favorire la comprensione del testo. Per i candidati che utilizzano la sintesi vocale, la commissione può provvedere alla trascrizione del testo su supporto informatico.
  • E’ possibile l’opportunità di prevedere tempi più lunghi di quelli ordinari per lo svolgimento della prove scritte, con particolare riferimento all’accertamento delle competenze nella lingua straniera, adottando criteri valutativi attenti al contenuto piuttosto che alla forma.
  • E’ possibile l’utilizzo di apparecchiature e strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in corso d’anno o comunque siano ritenuti utili nello svolgimento dell’esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove.
  • Per le Prove scritte delle lingue straniere, i candidati con (DSA) che, ai sensi dell’art. 6, comma 6, del DM 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico differenziato, con "esonero" dall’insegnamento della/e lingua/e straniera/e, e che sono stati valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, tuttavia "finalizzate al solo rilascio dell'attestazione" di cui all'art. 13 del D.P.R. n. 323/1998.

Al contrario, per i candidati con diagnosi di DSA, che hanno seguito un percorso didattico ordinario, con la sola "dispensa" dalle prove scritte ordinarie di lingua/e straniera/e, la commissione sottopone i candidati medesimi a prova orale sostitutiva delle prove scritte. La commissione, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe, stabilisce modalità e contenuti della prova orale sostitutiva, che ha luogo nei giorni destinati allo svolgimento delle prove scritte di lingua straniera, al termine delle stesse, o in un giorno successivo, purché compatibile con il calendario delle prove orali.

Secondo il D.M. 12 luglio 2011 – nr 5669 si possono dispensare alunni e studenti DSA dalle prestazioni scritte in lingua straniera in corso d’anno scolastico e in sede di esami di Stato, nel caso in cui ricorrano tutte le condizioni di seguito elencate:

  • certificazione di DSA attestante la gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di dispensa dalle prove scritte;
  • richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla famiglia o dall’allievo se maggiorenne;
  • approvazione da parte del Consiglio di classe che confermi la dispensa in forma temporanea o permanente, tenendo conto delle valutazioni diagnostiche e sulla base delle risultanze degli interventi di natura pedagogico-didattica, con particolare attenzione ai percorsi di studio in cui l’insegnamento della lingua straniera risulti caratterizzante (liceo linguistico, istituto tecnico per il turismo, ecc.).

Pertanto è opportuno ricordare che, per il rilascio del diploma finale, nel PDP (Piano Didattico Personalizzato) occorre che sia prevista la "Dispensa dalle prove scritte di lingua straniera", ma non "l'esonero", poichè quest'ultimo consente solo il rilascio dell'attestazione di frequenza.

Inoltre si ricorda che, nel DPR 22.6.2009, n. 122 – Regolamento valutazione- Art. 10 – valutazione degli alunni con DSA è riferito:

Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati […] gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti idonei. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove

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13 - IN CASO DI DSA, COSA E’ PREVISTO PER L’ESAME DI PATENTE DI GUIDA?

La Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 28/10/2016 - Prot. n. 23970 - Audio per l'esame di teoria esplicita che, tenendo conto dell'estensione dell'esame di teoria con il sistema informatico a tutte le categorie di patenti, i candidati con disturbo specifico di apprendimento possono sostenere gli esami di teoria per il conseguimento delle patenti di guida delle categorie A1, A e B con l'ausilio dei files audio.

Una precedente Circolare del del 25 ottobre 2007 - Prot. Div6 98013 (che ha modificato la circolare Prot.n. 15175 del 6 luglio 2006) riportava inoltre che: ”i candidati al conseguimento delle patenti di guida delle categorie A e B e della sottocategoria A1 affetti da dislessia potranno fruire dei files audio durante la prova di teoria, allegando alla documentazione di rito, oltre al certificato di uno dei sanitari di cui all’art. 119, comma 2, del Decreto Legislativo del 30 aprile 1992, n.285 “Nuovo Codice della Strada” (o laddove ricorrano i presupposti, della commissione medica locale) un certificato di un medico neuropsichiatra in cui e’ specificamente attestato che il candidato ”e’ affetto da disturbo specifico di apprendimento della lettura (o dislessia) e/o scrittura (o disortografia)”.

Cosa fare?  

Il candidato in possesso di una certificazione diagnostica in cui si esplicita che presenta un "disturbo specifico di apprendimento della lettura (dislessia) e/o scrittura (disortografia)" può presentare la documentazione presso la propria Autoscuola di guida per sostenere l'esame informatico con lo strumento compensativo della sintesi vocale.

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14 - CHE TIPO DI LAVORO E’ PREVISTO CON LA FAMIGLIA DEL BAMBINO/RAGAZZO DSA?

Il lavoro con le famiglie del bambino/ragazzo con DSA si colloca in un momento successivo alla valutazione.

Ha inizio all’interno di un equipè dove si discute il profilo di funzionamento del soggetto e si decide su quali aspetti, con quali modalità e materiali lavorare. Il primo obiettivo di ogni intervento riabilitativo, indipendentemente dalle specifiche difficoltà, è quello di costruire una sicurezza emotiva nell’interazione adulto-bambino e l’idea guida è che ogni essere umano ha abilità migliorabili attraverso l’esercizio, l’impegno, il gioco e la fiducia in se stessi.

Con noi il bambino deve sperimentare un nuovo modo di essere in relazione con l’altro, proprio rispetto a quelle che sono le sue difficoltà. Dobbiamo essere capaci di creare un nuovo ambiente "nel suo ambiente", dove è ascoltato e pensato in modo diverso da come accade nella sua quotidianità; dove può imparare, dove può sbagliare, correggersi senza ricevere rimproveri, sentirsi competente, chiedere aiuto e contemporaneamente sentirsi sereno di poter fare. Occorre inoltre trasferire al bambino/ragazzo l’idea che quello che facciamo insieme è piacevole, ed è importante per entrambi.

La programmazione attenta dell’intervento e il complesso di attività selezionate ad hoc con il bambino/ragazzo, verranno rese note ai genitori che si occuperanno di continuare a casa il lavoro avviato insieme allo specialista, con la finalità di potenziare le abilità carenti nel bambino.

La progettazione con la famiglia riguarda la scelta dei materiali (scelta degli stimoli; modalità di presentazione), i tempi, i costi e le verifiche intermedie e finali. Le verifiche sono momenti importanti per riflettere su quello che stiamo facendo e monitorare l'intero percorso riabilitativo intrapreso.

I genitori saranno seguiti passo passo dallo specialista nel periodo di trattamento e potranno seguire un parent training sulle modalità educative e le strategie di enrichment familiare più indicate.

È estremamente importante procedere in modo strutturato, con un progetto chiaro e concordato fin dall'inizio dell'intervento per garantire un buon esito e buona riuscita del trattamento, nel rispetto delle esigenze che potranno emergere in itinere, attraverso una cooperazione tra le figure coinvolte, in un’ottica di flessibilità, monitoraggio, e soprattutto collaborazione reciproca.

 
 

15 - INCONTRO CON LO PSICOLOGO: COSA DIRE AL BAMBINO?

Cosa puoi dire a tuo figlio prima di andare da uno specialista per iniziare una valutazione psicodiagnostica?

Se ti è capitato di richiedere un appuntamento con uno psicologo o un neuropsichiatra infantile sono certa che ti sarai posto più di una volta questa domanda. Cerchiamo di capire cosa è opportuno dire, ma soprattutto non dire al bambino nel caso in cui come genitori siete in procinto di recarvi da uno specialista per intraprendere una valutazione neuropsicologica ai fini di diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento (D.S.A.).

Come genitore poniti la domanda: se tu fossi chiamato a un appuntamento per una visita con uno specialista, cosa vorresti sapere?

  1. Punto numero 1: probabilmente vorresti sapere da chi vai, ovvero qualcosa in più sul professionista con il quale hai l’appuntamento.
  2. Punto numero 2: probabilmente vorresti sapere cosa farai lì e per quanto tempo.
  3. Punto numero 3: probabilmente vorresti sapere perché devi andare proprio da quel tipo di specialista e non da un altro.

A questi tre punti potrai pertanto attenerti nella comunicazione con il tuo bambino.

Un esercizio pratico per te genitore

Prova adesso a formulare tre risposte scritte a queste tre domande che troverai di seguito.

  1. DA CHI ANDIAMO?
  2. COSA FAREMO DALLO PSICOLOGO E PER QUANTO TEMPO?
  3. PERCHE' ANDIAMO LI?

Prova mentre scrivi ad usare un linguaggio semplice e di facile comprensione per il bambino.

Evita termini troppo tecnici o specialisti che potrebbero confondere il bambino che ti sta ascoltando.

Fatto? Bene adesso confronta le tue risposte con alcune proposte che troverai nel video di seguito.

In questo video troverai riportati degli esempi, spunti di riflessione, che hanno lo scopo di darti una linea guida orientativa di come puoi comunicare a tuo figlio il primo incontro in questo caso con lo Psicologo.

 
 

Se vuoi avere altre informazioni sui DSA visita la pagina sui DSA.

Se hai il sospetto che tuo figlio possa essere dislessico, o se sei un adulto e vuoi prendere in considerazione una consultazione approfondita per conoscere la natura delle tue difficoltà, qui ti spiego passo passo in che cosa consiste un percorso di valutazione psicodiagnostica.

In alternativa compila il modulo contatti qui sotto.

    Con l’invio del presente modulo acconsento al trattamento dei dati personali unicamente alla richiesta in oggetto, secondo quanto previsto dalla Privacy Policy. I dati inseriti nel form contatti saranno utilizzati in azienda e dalle persone che lavorano per essa, entro il territorio italiano, e saranno conservati per tutto il periodo in cui la comunicazione sarà ritenuta utile per i fini per cui l'azienda viene contattata.

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